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Lede i diritti costituzionali della madre l’invito del Giudice ad un percorso psicoterapeutico

percorso

L’invito del giudice al genitore a seguire un percorso psicoterapeutico per superare le criticità del rapporto con il figlio costituisce una forma di condizionamento idonea ad incidere sulla libertà di autodeterminazione del genitore stesso.

È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione nell’ambito di un procedimento per la regolamentazione dell’affidamento della figlia minore, ove il Tribunale aveva rivolto alla madre l’invito ad intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di superare le difficoltà riscontrate nell’esercizio del ruolo genitoriale.

La Corte d’Appello aveva confermato quanto disposto dal Tribunale evidenziando come l’invito giudiziale rivolto alla donna mirava all’esclusivo interesse della minore ed era in ogni caso rimesso alla libera determinazione di quest’ultima accoglierlo o disattenderlo.

La madre ha presentato ricorso avanti alla Suprema Corte lamentando la lesione della propria libertà di autodeterminazione a causa dell’invito giudiziale rivoltole, in violazione dell’art. 32 della Costituzione.

La Corte di Cassazione ha ritenuto il motivo di doglianza della ricorrente fondato.

Secondo la Cassazione, infatti, “la prescrizione ai genitori di un percorso psicoterapeutico individuale di sostegno alla genitorialità comporta comunque, anche se ritenuta non vincolante, un condizionamento” tale da incidere sulla libertà di scelta alla cura della propria salute quale diritto costituzionalmente garantito.

La Corte di Cassazione ha, dunque, annullato la sentenza impugnata limitatamente all’invito giudiziale rivolto alla ricorrente, libera di esercitare il proprio diritto di autodeterminarsi senza condizionamento alcuno da parte del Giudice.

Cassazione Civile, 05.07.2019, n. 18222

Cassazione Civile, 05-07-2019, n. 18222