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L’assegnazione della casa familiare risponde al solo interesse dei figli

interesse

Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo esclusivamente conto dell’interesse dei figli a conservare l’habitat domestico ove sono cresciti e si è svolta la vita familiare.

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 32231 del 13.12.2018 qui sotto allegata, è tornata a ribadire la preminenza della tutela della prole quale principio a fondamento del provvedimento di assegnazione della casa familiare a favore del genitore collocatario.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello, riformando quanto stabilito dal Tribunale in primo grado, aveva disposto l’assegnazione della casa familiare di proprietà del marito alla moglie affinché vi abitasse con la figlia minore.

Avverso la predetta sentenza, l’uomo ha presentato ricorso in Cassazione rilevando che la moglie si era volontariamente allontanata con la figlia e si era trasferita a vivere presso l’abitazione dei nonni materni;  a detta del ricorrente sarebbe, dunque, venuto meno il legame affettivo tra l’abitazione familiare e la minore, oramai stabilitasi dai nonni.

La Suprema Corte, avvalorando le argomentazione della Corte d’Appello, ha considerato il tempo di permanenza della bambina dai nonni materni di carattere necessariamente precario, dipendente dai tempi del processo , che non possono ritorcersi in pregiudizio alla minore.

Oltre a ciò, la Cassazione ha ribadito che “il godimento della casa familiare risponde all’esigenza, che ne costituisce al contempo l’unica ragione, di consentire che i figli di genitori separati possano conservare l’habitat domestico, da intendersi come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola la vita familiare».

Non ravvisando alcuna anomalia di motivazione nella valutazione operata dalla Corte d’Appello circa la sussistenza di uno stabile legame tra la minore e l’immobile, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del padre e confermato l’assegnazione della casa familiare alla madre.

Cassazione civile, 13.12.2018, n. 32231

Cassazione Civile, 13-12-2018, n. 32231