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La casa familiare va assegnata per intero

casa

L’assegnazione della casa familiare ad un genitore comprende automaticamente anche i locali del piano interrato, legati all’unità immobiliare da un vincolo di complementarità funzionale e pertinenziale.

La Corte di Cassazione con una recente sentenza ha affermato quanto sopra nell’ambito di un giudizio di divorzio in cui il marito contestava che alla ex moglie potesse essere assegnato il seminterrato della casa familiare.

In spregio alle doglianze dell’uomo, tale assegnazione era stata disposta in primo grado dal Tribunale e successivamente confermata anche in grado di appello, in ragione dell’esistenza di un rapporto pertinenziale e di un vincolo di complementarità fra l’ex domicilio coniugale e tutti i locali posti al piano interrato.

L’ex marito ha presentato, dunque, ricorso in Cassazione avverso la pronuncia della Corte d’Appello lamentando, da un lato, l’omesso esame della planimetria dell’immobile, dalla quale risultava – a detta del ricorrente – la presenza di muri divisori che escludevano il carattere pertinenziale di alcuni locali del piano interrato e, dall’altro lato, l’omessa prova da parte della resistente del collegamento funzionale tra l’abitazione ed il seminterrato oggetto di assegnazione.

La Corte di Cassazione, in primo luogo, all’esito dell’esame della planimetria in atti, ha ritenuto che nel caso di specie fosse stata data la prova del requisito oggettivo della contiguità, attestante la posizione subordinata dei locali al piano interrato, nonché la loro diretta accessibilità mediante scala di collegamento interna.

In secondo luogo, la Suprema Corte ha affermato che, stante l’operare dell’automatismo previsto dall’art. 818, comma 1, cod. civ. (secondo cui la pertinenza rimane soggetta agli effetti degli atti e dei rapporti giuridici che riguardano la cosa principale), è onere della parte controinteressata dimostrare la cessazione del vincolo pertinenziale o, quanto meno, una concreta differente destinazione dei beni accessori; prova che nella fattispecie concreta – secondo la Corte – l’ex marito non ha fornito.

La Cassazione, pertanto, ha confermato la decisione dei giudici dei gradi precedenti.

Cassazione Civile, 15.01.2020, n. 510

Cassazione Civile,15-01-2020, n. 510