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Genitori in disaccordo sulla scuola: il giudice sceglie quella pubblica

scuola

Il Tribunale di Modena, con decreto del 19.08.2020, è stato chiamato a pronunciarsi sulla tematica del contrasto tra genitori sulla scelta dell’istituto scolastico pubblico o privato al quale iscrivere i figli.

Nel caso di specie, la madre aveva chiesto al Tribunale di disporre l’iscrizione della figlia per l’anno scolastico 2020/2021 ad una scuola media inferiore privata, essendo quest’ultima gradita alla minore nonché naturale prosecuzione della scuola primaria frequentata.

Tuttavia, il padre della giovane aveva negato il consenso per l’iscrizione della figlia alla scuola privata, propendendo invece per quella pubblica, ritenuta da lui più adeguata ad una socializzazione normale e ad un ingresso nel mondo ordinario.

Nel decidere la controversia, il Giudice modenese ha precisato che, in caso di lite tra genitori sulla scelta dell’Istituto scolastico ove iscrivere i figli, il Tribunale non può che indicare la scuola pubblica messa a disposizione dallo Stato.

Difatti, si è chiarito nel decreto, l’iscrizione ad una scuola privata comporterebbe, “oltre che il pagamento di rette, l’adesione a specifici orientamenti non solo didattici ma anche di impostazione religiosa, culturale ed educativa che non potrebbero essere imposti dal Tribunale nel dissenso tra i genitori”.

Inoltre, si è ritenuta del tutto irrilevante la pregressa frequenza ad una scuola privata, poiché tale scelta genitoriale ben poteva essere reputata adeguata alla figlia per una determinata età e non per altra.

Parimenti irrilevante è stata ritenuta la circostanza che le classi della scuola pubblica siano formate da una media di 25 alunni, “essendo un numero del tutto normale e gestibile” o che alcune compagne della scuola primaria si iscrivessero proprio a quella scuola privata, in quanto non solo la figlia avrebbe potuto mantenere dette amicizie, ma l’inserimento in una nuova realtà avrebbe costituito anche l’occasione per instaurare nuove conoscenze.

Interessante evidenziare come il collegio abbia ritenuto di non doversi procedere all’ascolto della minore, che a detta della madre gradiva l’istituto privato, in quanto la sua età inferiore agli anni 12 non le consentiva di avere una maturità tale da capire e valutare la qualità dell’offerta formativa.

Il Tribunale di Modena, dunque, ha rigettato il ricorso della madre e, per l’effetto, ha disposto l’iscrizione della figlia presso la scuola pubblica media inferiore indicata dal padre.

Tribunale di Modena, decreto 19.08.2020

Tribunale di Modena, decreto 19.08.2020