Download Freewww.bigtheme.net/joomla Joomla Templates Responsive

Riconoscimento del minore: negato se il padre è violento

violento

Ai fini del riconoscimento del minore, nell’operazione di bilanciamento posta in essere dal giudice di merito tra l’esigenza di affermare la verità biologica e l’interesse alla stabilità dei rapporti familiari, occorre dare la giusta rilevanza all’abituale condotta violenta e prevaricatrice del padre biologico nei confronti della madre e dei suoi familiari, frutto di un modello culturale di rapporti di genere.

E’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con una recente sentenza in tema di riconoscimento della prole che ha ribaltato quanto deciso prima dal Tribunale e poi dalla Corte di appello di Venezia, i quali avevano autorizzato un padre a procedere al riconoscimento della minore, ritenendo insussistenti i gravi motivi ostativi al riconoscimento addotti dalla madre.

In particolare, la madre aveva dichiarato che l’uomo, abitualmente violento e autore di condotte prevaricatrici nei confronti della madre e della sua famiglia d’origine, avrebbe minacciato di portare la figlia nel suo paese per farla crescere dalla di lui madre secondo la religione musulmana.

La Suprema Corte, adita con ricorso dalla madre, ha chiarito che il riconoscimento del figlio naturale impone un bilanciamento tra l’esigenza di affermare la verità biologica con l’interesse alla stabilità dei rapporti familiari, nell’ambito di una sempre maggiore considerazione del diritto all’identità non necessariamente correlato alla verità biologica.

In tale ottica, a detta della Cassazione, la Corte d’appello avrebbe del tutto omesso di esaminare l’incidenza delle allegazioni relative alle condotte violente e prevaricatrici del padre in ordine alla valutazione dell’interesse del minore al riconoscimento da parte del padre.

Per tali motivi, la Suprema Corte ha accolto il ricorso della madre e rinviato la causa alla Corte d’appello di Venezia in diversa composizione.

Cassazione Civile, 30.06.2021, n. 18600

Cassazione Civile, 30.06.2021, n. 18600