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I presupposti per la revocatoria si valutano al momento del definitivo e non a quello precedente del preliminare.

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Con la sentenza 6040/2016 la Corte di Cassazione conferma il proprio precedente orientamento secondo cui in tema di revocatoria fallimentare di compravendita stipulata in adempimento di contratto preliminare, l’accertamento dei relativi presupposti va compiuto con riferimento alla data del contratto definitivo.

L’art. 67 l.fall. infatti ricollega la consapevolezza dell’insolvenza al momento in cui il bene, uscendo dal patrimonio, viene sottratto alla garanzia dei creditori, rendendo irrilevante lo stato soggettivo con cui è assunta l’obbligazione, di cui l’atto finale comporta esecuzione, salvo che ne sia provato il carattere fraudolento.

Peraltro, a tutela del promissario acquirente la Corte precisa che qualora nel momento fissato per la stipulazione del contratto definitivo, sussista pericolo di revoca dell’acquisto per la sopravvenuta insolvenza del promittente venditore, il promissario acquirente ha la facoltà di non addivenire alla stipulazione, invocando la tutela dell’art. 1461 c.c..

Corte di Cassazione, 29 marzo 2016, n. 6040